
Come promesso, sono riuscito (in qualche modo) a mettere giù qualche schemino che, a mio avviso, per quanto un po’ rozzi nella loro veste grafica, potrebbero esservi utili per riadeguare e rendere un po’ più efficienti e affidabili i vostri scafi Alpa (o cima, Clipper, o CNA che siano). Come vedrete, poiché non ho avuto né il tempo né il modo di riprodurli in CAD, si tratta di semplici schizzi e di schemi che, in quanto tali, spero siano di immediata comprensione e attuazione.
Quello base (lo schema F 1), è disegnato in scala 1:20; in ogni caso non è indispensabile essere dei tecnici per capirli; con le misure lì indicate, con le indicazioni riportate a margine e con i chiarimenti ulteriori che potranno venire, credo che potranno essere certamente utili anche a chi non ha dimestichezza con interventi di “meccanica pesante”. Posso dirvi, in tutta serenità, che non si tratta di elucubrazioni solo teoriche di come io potrei attrezzare un FJ a doppio fondo.
Nel foglio “F1” ho provato a riportare lo schema di montaggio delle rotaiette del punto di scotta del fiocco, la posizione di montaggio delle lande delle sartie e lo schema di foratura per il posizionamento dei tappi (indispensabili per montare il resto dell’attrezzatura).
Al di là di tutto, si tratta di manufatti di semplice realizzazione e di ancor più semplice montaggio.
Nel “F2” ho riportato (un po’ ingrandito) lo schema di montaggio delle rotaiette del punto di scotta del fiocco e due diverse tipologie di rinvio allo strozzatore; oltre a tutti i codici della relativa attrezzatura Viadana (che diversamente dal passato, produce oggi prodotti di buon livello e che abbiamo abbondantemente testato sul modello-prototipo di Poletto per oltre un anno dal suo varo). Ho aggiunto anche un paio di foto (una per ognuno delle tipologia di strozzatori).
Nel “F3” ho illustrato, molto semplicemente, due diverse tipologie di montaggio della torretta di randa; uno tradizionale (quello posto a poppavia della cassa di deriva) ed uno un po’ più razionale ed efficace (perché quando si vira non costringe a fare il periplo dell’Africa e consente manovre più rapide); io preferisco quest’ultimo anche se è necessario dotarsi di una mensola di base fatta a S e realizzata con lamierino di alluminio o inox opportunamente piegati.
Nel “F4” ho illustrato il circuito dello spinnaker e quello del barber; anche in questo caso con qualche fotografia (che non guasta).
Come vedrete, nello schema “F 5”, nell’illustrare i rinvii delle manovre in pozzetto, oltre ai soliti codici Viadana (così non c’è pericolo di fare acquisti sbagliati), ho riportato sia un disegnino quotato che vi consentirà di costruire (o far costruire) la mensola di supporto e sia l’intera serie delle manovre che (su due distinte mensole perfettamente simmetriche) dovranno essere montate ai due lati della cassa di deriva nelle posizioni indicate nello schema “F 3” (subito a pruavia della mensola di torretta di randa).
Per essere chiari fino in fondo, se, allo stato attuale (per non fare tutte le spese in un colpo solo) ritenete di ridurre all’osso questo tipo di rinvii, ebbene, a mio avviso, preparate e montate le mensole, mentre potrete ancora lasciare dove sono ora le manovre di “base randa” e di “cunningam randa” (la prima sul boma e la seconda sull’albero), ritengo assolutamente indispensabile montare già da ora il rinvio in pozzetto del vang. Diversamente, specie con vento fresco (dai 3 metri/sec.in su), avrete un bel po’ di problemi a dare la migliore efficienza alla randa togliendola da situazioni di stallo
Circa l’approntamento del sistema del Vang tra le soluzioni possibili, io preferisco quella “a grappolo” (detta anche “ a cascata”) con demoltiplica 8 a 1, 12 a 1 o 16 a 1 (a vostro piacimento) anche se sono possibili altre soluzioni.
Vi riporto quasi tutte le soluzioni possibili sullo schema “F 6” (manca ancora quella rovescia, “tipo 49er”, che non ho ancora sperimentato ma su cui ci lavorerò molto presto, giusto per provare); poi, magari dopo aver rovistato tra le attrezzature già in vostro possesso, deciderete quale soluzione adottare.
In ogni caso (e ciò vale anche per i più deboli) non è il caso di eccedere; io, che ho ormai una certa età, mi sono fermato al rapporto 16 a 1.
Walter Mazzella