Nei giorni che precedevano la prima regata nazionale, ho ricevuto l’invito del nostro segretario di raggiungere la base del Circolo Nautico Livorno così da ritrovarsi dopo tanto tempo e potersi salutare con gli equipaggi.
Non solo, mi aveva fatto capire che ci teneva particolarmente alla mia presenza, in quando aveva preparato qualcosa per me.
Ho colto l’occasione della bella giornata ed oggi 25 aprile sono partito alla volta di Livorno.
Questa gita la pregustavo come un giorno speciale pe me .
Rivedere le vele dei nostri FJ in mezzo al mare, gli amici e tutti gli equipaggi mi ha fatto bene al morale.
Sante sapeva già che non avrei potuto partecipare a questa regata.
Ci siamo sentiti alcune volte nei mesi scorsi, si era parlato di barche, in particolare di un nuovo acquisto che avevo perfezionato a settembre, ma anche gli avevo confidato di me, del mio stato di salute: quando una persona ti ascolta, capisci quanto ti è vicina ed è stato importante per me il suo incoraggiamento.
Appena sarà possibile ricomincerò ad andare in barca, mi occorre del tempo e anche fiducia in me stesso e ci ritroveremo nuovamente tutti insieme.
Ma venendo alla giornata oggi, è accaduto qualcosa di straordinario, una sorpresa che non mi aspettavo, sono stato invitato dal segretario ad avvicinarmi al banco della premiazione.
Ho ricevuto un premio bellissimo, inaspettato, il magnifico Numero 1 GOLD: in questo premio, motivato dalla mia passione sfrenata per gli FJ in lamellare e per la classe tutta , ho colto anche l’affetto attorno a me da parte di tutti voi e questo mi ha commosso ed emozionato.

Per questa ragione desidero ringraziare ancora una volta Sante e con lui chi ha condiviso la sua idea per questo dono bellissimo pensato per me, la nostra presidente Daria, il consiglio direttivo e tutta la classe FJ.
Ho improvvisato un breve discorso durante la cerimonia e per l’emozione facevo fatica a condensare il mio pensiero .
Per questo ho voluto metterlo per scritto per rivolgerlo a tutti voi.
Pensando alla vita dei nostri FJ, oggi mi sento di affermare che soprattutto noi italiani rappresentiamo il fondamento granitico di una storia lunga 67 anni che rappresenta la longevità della nostra classe.
La spiegazione è racchiusa nel nostro passato, alla storia della nostra barca, al lungo cammino che ha percorso il nostro FJ.
Nel cantiere Faccenda sono stati costruite le nuove barche.
Queste sono appunto la sintesi e l’evoluzione della storia cantieristica dei Flying Junior degli anni 60’- ’70 , ’80-’90 quasi a toccare gli anni 2000.
Per questa ragione non possiamo dimenticare che l’anima delle nostre barche risiede e vive ancora oggi negli scafi in lamellare, scafi che hanno fatto la storia, dal cantiere Olandese Van Dusseldorp fino ai cantieri italiani, Galetti, Silenzi e Radente.
Come molti di voi sapranno ho collezionato alcuni esemplari di questi cantieri fin da quando ero ragazzo.
Qualcuno avrà notato, sfogliando il registro della flotta, che risulto proprietario di un’altra barca, una seconda barca costruita da F. Radente, un scafo prestigioso che solo guardarlo mi emoziona.
Non ho saputo desistere dall’acquisto , per me rappresenta una icona di rara bellezza.
Probabilmente nel nome di questo FJ c’era segnato un destino : si chiama ROBADAMATTI nome che si sposa perfettamente alla folle idea di aver portato a casa la barca numero 9 !
Quando mi soffermo a guardare le mie barche immagino la maestria degli artigiani, penso alla loro passione, alla fatica del lavoro per portare a termine queste barche.
Barche che sono uguali tra loro, ma diverse allo stesso tempo, proprio perché ogni scafo rappresenta l’unicità del lavoro e per questo motivo ognuna ha una matrice che le distingue.
E per il rispetto verso chi le ha costruite ho da sempre dedicato il mio tempo a ristrutturare e preservare le mie barche come in origine.
Tutti noi siamo appassionati dei Flying Junior, ma io non sono il solo, tutti lo siamo, anche se in modo diverso.
Per questa ragione in questa occasione particolare mi sento di fare un plauso a due persone speciali , Walter e Sante .
Tracciando la storia dei nostri FJ, oggi trovo giusto ricordare e riconoscere da parte di tutti noi il lavoro svolto con passione da Walter Mazzella, il quale ha dedicato il tempo e passione allo studio ed alla realizzazione dello scafo Poletto, ma come lui mi ha sottolineato, partendo proprio dall’esame attento delle linee d’acqua utilizzate dagli storici cantieri Galetti e Radente, per rendere il Flying junior più nuovo e competitivo, cosi come è importante ringraziare Sante che si è prodigato in tutti i modi possibili per fare si che in Italia si riprendesse a produrre il FJ nel cantiere Faccenda seguendo personalmente l’avanzamento della produzione.
Il motivo che ha sempre animato la mia passione è quello di mantenere viva e attuale allo stesso tempo la storia di questi cantieri storici, per ricordare chi siamo oggi e da dove siamo arrivati.
I nostri Flying Junior di oggi perciò non sono figli del caso, ma sono il frutto di una bellissima storia che tanti di noi potranno continuare a scrivere.
Un caro saluto e un abbraccio a tutti i Flying Junior Sailors
Carlo